Dalla Madonnina per il Passo delle Scalette

Buon sentiero, comodo e frequentato, presenta un breve tratto esposto, sommariamente attrezzato. Dislivello: circa m 420. Difficoltà: E, salvo un tratto (ore 1,10). Dalla stazione superiore della seggiovia 2015 m si prende la mulattiera in direzione del Corno Piccolo. Raggiunta la base di un ghiaioncino si sale per la mulattiera che fa un'ampia curva; dalla seconda curva si stacca sulla destra, poco evidente, il sentiero attrezzato Pier Paolo Ventricini. Si prosegue verso sinistra e dopo alcune ripide svolte si raggiunge il Passo delle Scalette m 2100 entrando così nel Vallone delle Cornacchie. Si costeggia per un tratto la parete Est del Corno Piccolo, da cui piano piano ci si stacca, per attraversare una selva di massi (due pietroni formano arco sul sentiero). Raggiunto così lo sperone che divide in due il Vallone delle Cornacchie, un breve tratto sommariamente attrezzato e leggermente esposto porta sul filo. Si prosegue dapprima per questo, poi sul fianco destro con numerose svolte. Giunti ai margini di un pianoro erboso si vede il rifugio che sorge sopra un salto roccioso e lo si raggiunge compiendo un largo giro sulla destra, attraverso una foresta di massi, e salendo infine un comodo pendio ghiaioso.
(Dalla Guida del Gran Sasso CAI/TCI dei Monti d'Italia di L. Grazzini e P. Abbate)
Come alternativa più lunga e impegnativa si può percorrere il sentiero attrezzato Pier Paolo Ventricini. Dislivello: circa m 600. Difficoltà: EEA (ore 2,30). Dalla seggiovia si segue la cresta fino al ghiaioncello di cui all'itinerario precedente e superatolo si lascia il largo sentiero che sale al Franchetti ed al Corno Grande e si prende quello che si stacca sulla destra. Il sentiero (privo di segni) diviene subito stretto e ben inciso sull'erba e attraversa, segnato da paletti di ferro, prima in salita, poi semipianeggiante, tutto il ripido versante Nord del Corno Piccolo. Attraversati vari canali si giunge, a destra della parete Nord, sotto le due enormi Spalle da cui precipita la cresta Ovest. Si piega ora a sinistra, in direzione del canale che separa le Spalle, si scavalca una cresta rocciosa e si attraversa un anfiteatro ghiaioso per risalire ad una seconda più marcata cresta rocciosa (targa in bronzo, ore 0,45) dove inizia il sentiero Pier Paolo Ventricini. Oltre la cresta si scende rapidamente, aiutati da una corda fissa, nel sottostante roccioso Canale del Tesoro Nascosto, lo si scende per circa cento metri e con l'aiuto di una scaletta e di corde fisse si risale una paretina ed una fessura obliqua che immette in un canale roccioso. Questo conduce, attraverso altre corde fisse ed una scaletta, alla Forcella del Belvedere m 2200. Si continua incontrando un forcellino dal quale si scende, per un canalino roccioso, al largo canale detritico situato a destra delle Spalle. Attraversarlo e poi discenderlo per qualche metro; un caminetto sulla sinistra immette in un canale erboso con roccette che termina ad un altro forcellino con guglia caratteristica. Si riprende il sentiero che risale un canale erboso, dopo una corda fissa attraversare un altro inciso canale, risalire con due corde fisse ad un forcellino dal quale si scende in direzione del Vallone dei Ginepri. Dopo cinquanta metri risalire a sinistra una stretto camino (corda fissa e scala), poi attraversare ancora (corda fissa) entrando nel Vallone dei Ginepri. Risalirlo costeggiando le rocce (ancora una corda fissa) e continuare seguendo il sentiero ora più ripido che costeggia le due guglie del Campanile Livia e della Punta Dei Due fino alla Sella dei Due Corni m 2547. Scendere al di là nel Vallone delle Cornacchie per il sentiero che, dopo un tratto ripido attraversa a destra un largo ghiaione, portandosi con un'ampia curva sul crestone che divide in due il Vallone delle Cornacchie, ove è situato il rifugio Franchetti.
(Tratto dalla guida Gran Sasso di A. Alesi, M. Calibani e T. Palermi ediz. SER)